Il Teatro della Spontaneità nasce per opera di J.Levi Moreno, psichiatra romeno, che nella Vienna degli inizi del secolo passato, inventa una forma di teatro “per la gente”, costruito a partire dalle storie che la gente stessa racconta e che il gruppo di attori, grazie alla regia di un direttore, mette in scena sul momento.
Nelle rappresentazioni del Teatro della Spontaneità, gli attori ed il regista creano uno spazio, all’interno della comunità delle persone riunite, dove sia possibile condividere e ricreare i momenti della quotidianità attraverso la magia del teatro. Il quotidiano assume così il senso profondo e la dignità di un momento di vita: della nostra vita.
Il Teatro della Spontaneità mantiene distinti il ruolo di attore da quello di pubblico ( a differenza dello psicodramma) ed inventa il ruolo ponte del narratore, che sotto la guida di un direttore – regista, nasce dal pubblico affinché il gruppo di attori, attraverso la sua narrazione, possa mettere in scena il suo racconto. Si tratta di brevi narrazioni tratte dalla vita “banale” di tutti i giorni ma che, sul palcoscenico di un teatro, ritrovano la dignità e la sacralità di una manifestazione esistenziale dell’Essere umano, dove il Narratore ritrova il senso dell’essere protagonista della propria esistenza sulla terr
Il Teatro della spontaneità, si sviluppa negli anni ’80 in Sud America (Argentina – teatro espontàneo), dove un gruppo di psicodrammatisti rielabora le esperienze teatrali di J.L. Moreno, precedenti l’invenzione dello Psicodramm
Maria Elena Garavelli, Psicoterapeuta Psicodrammatista argentina di Cordoba, formatasi allo psicodramma moreniano con Dalmiro Bustos, allievo di Moreno, diviene leader del movimento di “teatro éspontaneo”, che attinge oltre che allo psicodramma moreniano anche allo psicodramma con le maschere, di Mario Buchbinder.
Nel Nord America, un’ analogo movimento viene portato avanti da Jonathan Fox, psicodrammatista anch’esso, che ridefinendo le esperienze di J.L.Moreno del Teatro della spontaneità, inventerà il Playback Theatre.
Questo tipo di teatro pur simile nella forma al Teatro Espontàneo (Teatro della Spontaneità in Italia), ne differisce per diversi aspetti, in particolare per il ruolo del regista-direttore.
Nel teatro di psicodramma di Mantova si svolgono gruppi di allenamento all’attorialità, a cadenza quindicinale, secondo il metodo moreniano e gruppi di formazione alla direzione e regia di gruppo di teatro e di gestione del pubblico nello spettacolo di teatro della spontaneità.
Il 25 OTTOBRE 2015 abbiamo inaugurato il PICCOLo degli Acchiappastorie. Un piccolo teatro pubblico (15/20 posti a sedere) in vicolo San Gerasio 4, per piccoli spettacoli di teatro della spontaneità, per un piccolo pubblico che abbia voglia di condividere piccole storie, messe in scena da piccoli attori di teatro della spontaneità, diretti da un piccolo regista…tutti dal cuore grandissimo, disposti ad accogliere emozioni grandissime, gioie grandissime, lacrime e risate grandissime!..INSOMMA NIENTE DI NORMALE!!!
Un invito a percorrere le storie di tutti, le storie della gente e metterle in scena, attraverso un dispositivo di teatro sociale comunitario, inventato da J.L. Moreno ideatore dello psicodramma classico. Un dialogo festoso ed emozionante tra gioco e realtà, dove l’incontro vero con l’altro è l’essenza del metodo.
Potrai divertirti, piangere o ridere, prenderti cura di te e dell’altro, guardare alle tue e altrui storie e metterle in scena nel gioco teatrale.
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La compagnia teatrale Acchiappastorie nasce nel Gennaio del 2008 presso il Teatro dello Studio di Psicoterapia Psicoanalitica e Psicodramma, di vicolo San Gervasio 4, a Mantova, per dare voce estetica, spontanea, creativa, teatrale, alla vita della gente. Ha al suo attivo numerosi spettacoli teatrali ed interventi formativi in Italia e all’Estero.
Attualmente la compagnia è composta dagli attori:
Manuel, Medina, Diana, Francesca, Federica.
La compagnia produce spettacoli per la gente di tutti i giorni, riunita nella voglia di raccontare le proprie storie e vederle rappresentate sul palcoscenico di un teatro, oppure per comunità ospedaliere e terapeutiche, assemblee scolastiche, associazioni culturali.
Gli attori si incontrano due volte al mese, per allenare la propria spontaneità: corporea, verbale, poetica e musicale, che mettono a disposizione della gente.
NON C’E’ ETICA SENZA ESTETICA, NON C’E’ ESTETICA SENZA ETICA
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